Tutto sulle proteine animali, 'cruciali nell'evoluzione umana'

Un viaggio nella storia dell'essere umano per spiegare l'importanza delle proteine animali e il loro ruolo nella nostra evoluzione, affrontando il dibattito su salute, ambiente ed etica che oggi circonda il consumo e la produzione della carne. È questo il focus del libro 'A spasso con Lucy. Perché mangiamo come parliamo. Virtù e valore delle proteine animali', curato da Pietro Paganini, in collaborazione con Carola Macagno (Guerini e Associati, 116 p.). "Lucy - la nostra paleo-antenata vissuta più di 3 milioni di anni fa - oggi si chiederebbe perché dubitiamo delle proteine animali, che sono state fondamentali per lo sviluppo del nostro cervello, del linguaggio e quindi della nostra società", spiega Paganini. "Oggi sfidiamo un dibattito sulla nutrizione che troppo spesso abbandona la ragione per rifugiarsi nell'ideologia - prosegue il divulgatore -. La carne non è un nemico della salute, dell'ambiente o dell'etica: è parte della nostra storia, della nostra evoluzione. Molti esseri viventi si sono evoluti grazie alle proteine animali, un patrimonio nutrizionale insostituibile, per la qualità e la completezza dei suoi nutrienti". Come viene spiegato nel libro, la carne, se consumata nelle giuste quantità, è parte integrante di uno stile di vita bilanciato, come confermato anche dalle più recenti ricerche scientifiche e dai rapporti delle organizzazioni internazionali. Durante la tavola rotonda organizzata in occasione della presentazione del volume, a cui hanno partecipato esperti e politici, si è ragionato anche dell'impatto che la produzione di carne ha sull'ambiente. Oggi in Italia tutta l'agricoltura impatta per l'8,4% sul totale delle emissioni climalteranti e di queste i due terzi sono imputabili alla zootecnia. Dal 1990 le emissioni del settore agricolo in Italia sono calate del 15,6%. "È evidente che il settore ha dimostrato una presa di coscienza in merito ai temi della sostenibilità, senza contare i progressi scientifici e la digitalizzazione che hanno investito anche il settore degli allevamenti, riducendo le emissioni e facilitando il riutilizzo degli scarti in un'ottica di economia circolare - ha spiegato Giuseppe Pulina, ordinario di etica e sostenibilità degli allevamenti all'università di Sassari e presidente dell'associazione Carni Sostenibili -. L'introduzione di nuove metriche che tengono conto della permanenza in atmosfera dei gas, la revisione al ribasso delle stime sull'utilizzo dell'acqua e la riconsiderazione degli impatti ambientali degli alimenti in base al loro valore nutrizionale, stanno concorrendo a riposizionare le attività zootecniche in un quadro di sostenibilità".
ansa