Tumore della prostata avanzato, la cura è sempre più personalizzata

Maggiori possibilità terapeutiche, per una cura sempre più tarata sul singolo paziente. Questo significa l’approvazione da parte della Commissione Europea di una nuova indicazione del farmaco darolutamide - inibitore orale del recettore degli androgeni - che ora potrà essere utilizzato insieme alla terapia di deprivazione androgenica (Adt) nei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC). Con o senza chemioterapia.
L’aumento della sopravvivenzaLa decisione si basa sui dati positivi dello studio registrativo di fase III Aranote, in cui la combinazione con darolutamide ha ridotto del 46% il rischio di progressione radiologica o di morte rispetto a placebo più la terapia di deprivazione androgenica. Il farmaco è già approvato nella combinazione con Adt e docetaxel nel carcinoma metastatico e con la sola Adt nel carcinoma in stadio iniziale ma resistente alla castrazione per i pazienti ad alto rischio di sviluppare malattia metastatica.
La possibilità di personalizzare la cura“L’approvazione di darolutamide più Adt apre nuove potenzialità di impiego con o senza chemioterapia, offrendo ai medici una maggiore flessibilità nel personalizzare i piani terapeutici per soddisfare le esigenze particolari dei pazienti e per migliorare i risultati clinici negli uomini colpiti da una forma di carcinoma prostatico particolarmente insidiosa - afferma Orazio Caffo, direttore dell’Oncologia all’Ospedale Santa Chiara di Trento - I risultati dello studio Aranote dimostrano che darolutamide, associato alla sola terapia di deprivazione androgenica, prolunga la sopravvivenza libera da progressione di malattia e, cosa altrettanto importante, grazie alla sua ottima tollerabilità, permette ai pazienti di continuare la loro vita quotidiana con il minimo disagio. Questo è aspetto fondamentale per i pazienti colpiti dalla neoplasia in fase metastatica”.
Il tumore della prostata in ItaliaNel 2024, in Italia, sono state stimate circa 40.200 nuove diagnosi di tumore della prostata, il più frequente negli uomini nel nostro Paese. Fino al 10% di questi uomini uomini presenta la malattia metastatica (ossia diffusa ad altre parti del corpo) già alla diagnosi. “Questa neoplasia rappresenta un ottimo esempio dei vantaggi che si possono ottenere dalla gestione multidisciplinare - prosegue l’oncologo - Quando il paziente è assistito da un team al cui interno lavorano e collaborano diversi specialisti, possono essere ottimizzati l’appropriatezza diagnostica e terapeutica, l’accesso alle cure e l’utilizzo delle risorse. Si riscontrano anche miglioramenti nella qualità di vita e nell’adesione alle terapie”.
Il farmaco che agisce sui recettori degli androgeniSi tratta della terza approvazione europea per questo farmaco: “Darolutamide è il primo inibitore del recettore degli androgeni a dimostrare benefici clinicamente significativi nella qualità della vita correlata alla salute, offrendo ai pazienti un trattamento efficace e ben tollerato - conclude Christine Roth, vicepresidente Esecutivo, Global Product Strategy and Commercialization e Membro del Pharmaceuticals Leadership Team di Bayer - Con il supporto dei dati clinici, riteniamo che darolutamide abbia il potenziale per diventare un’importante alternativa terapeutica nei vari stadi del carcinoma della prostata. Ci impegniamo a garantirne l'ampia disponibilità a beneficio del maggior numero possibile di pazienti eleggibili”.
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