Per West Nile 7 vittime, in 31 province stop alla donazione del sangue

Continua a salire il bilancio delle vittime per il virus West Nile in Italia. Dall'inizio dell'anno si contano sette decessi, la maggioranza tra Lazio e Campania. Oggi gli ultimi tre, mentre medici e autorità sanitarie invitano ad evitare allarmismi e sono scattate le bonifiche sul territorio ed anche le misure di prevenzione rispetto alle donazioni di sangue, possibile sia pur rara via di contagio. In 31 province è stato deciso lo stop temporaneo alle donazioni o, in alternativa, l'esecuzione di uno specifico test sui donatori. Oggi si sono registrate due ulteriori vittime in Campania: un uomo di 74 anni, con un quadro clinico aggravato da un'insufficienza renale, è deceduto in realtà venerdì scorso all'Ospedale del Mare di Napoli ma la notizia si è appresa solo nelle ultime ore. L'altro paziente morto è un sessantottenne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta (il terzo morto per il virus in Campania), deceduto ieri sera al presidio ospedaliero di Aversa (Caserta). Secondo dati forniti dalla Regione, in Campania ad oggi vi sono 23 casi di West Nile tra sospetti e confermati. Sempre oggi, un altro paziente è deceduto nel Lazio, il terzo da inizio anno: è un uomo di 86 anni morto all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Era tra i primi contagiati nel territorio ed era in terapia intensiva. Sarebbe stato affetto da diverse patologie pregresse. Un altro paziente in condizioni definite "critiche" è ricoverato ad Oristano. Al momento, l'Istituto superiore di sanità (Iss) conferma che l'andamento dei casi è in linea con gli anni precedenti. "Ferma restando la necessità di avere il massimo di attenzione, non abbiamo una situazione di allarme. Non c'è preoccupazione. Lo scorso anno abbiamo avuto più decessi di quanti ne registriamo oggi", ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, ribadisce l'importanza di utilizzare "repellenti, la manica lunga e i pantaloni lunghi nelle ore più critiche, ed evitare ristagni d'acqua. La lotta - avverte - è alle zanzare che depositano uova". E la corsa ai prodotti contro le zanzare è già iniziata. I serbatoi animali del virus sono innanzitutto gli uccelli migratori, ma pure i gabbiani sono colpiti, e per questo è in atto il programma di monitoraggio e sorveglianza dei veterinari delle Asl sul territorio. Ma l'obiettivo primario è eliminare le zanzare culex, che infettano l'uomo. Per questo programmi di disinfestazione sono partiti in varie regioni ed il governatore del Lazio, Francesco Rocca, ha annunciato lo stanziamento di un milione di euro "per fare le disinfestazioni dove i comuni ancora sono inadempienti". Tuttavia, ha ammonito, "niente allarmismi, non è il Covid".
Le vendite negli ultimi giorni sono aumentate: nella provincia di Roma, afferma il presidente di Federfarma Roma, Andrea Cicconetti, "le farmacie stimano che le vendite siano cresciute di circa un 20% con picchi più alti nelle zone identificate come più a rischio". Sono scattate anche le restrizioni per la donazione del sangue: sono 31 le province sottoposte a limitazioni, tra cui Roma, Napoli, Torino e Venezia.
Il Centro nazionale sangue ne ha pubblicato l'elenco sul suo sito. Andranno effettuati Test NAT o in alternativa andrà praticata la sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella stagione 2025 nei luoghi indicati. Per Stati Uniti e Canada la misura è in vigore tutto l'anno. La Società Italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie (Simg) inoltre, visto l'aumento di casi autoctoni di arbovirosi come Chikungunya, Dengue e West Nile Virus, si è detta disponibile a collaborare con l'Iss per una formazione ad hoc dei medici di famiglia affinché abbiano delle competenze aggiornate su queste malattie. "Serve una sensibilizzazione di tutta la classe medica per inserire nel panorama diagnostico anche la possibilità che si tratti di una arbovirosi autoctona", sottolinea Federico Gobbi, direttore scientifico Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona).
I serbatoi animali del virus sono innanzitutto gli uccelli migratori, ma pure i gabbiani sono colpiti, e per questo è in atto il programma di monitoraggio e sorveglianza dei veterinari delle Asl sul territorio. Ma l'obiettivo primario è eliminare le zanzare culex, che infettano l'uomo. Per questo programmi di disinfestazione sono partiti in varie regioni ed il governatore del Lazio, Francesco Rocca, ha annunciato lo stanziamento di un milione di euro "per fare le disinfestazioni dove i comuni ancora sono inadempienti". Tuttavia, ha ammonito, "niente allarmismi, non è il Covid".
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