Tumore al seno, nuovo mix di farmaci per le forme avanzate

Tra i tumori al seno avanzati o metastatici, ci sono delle forme più aggressive di altre. I tumori mammari del tipo ormono-sensibile (Hr+/Her2-) hanno visto aumentare di molto la sopravvivenza negli ultimi anni, ma tra questi ve ne sono alcuni più difficili da trattare: quelli che presentano la mutazione Pik3ca, che sono circa il 40%. Una delle ultime notizie positive che giungono dal congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) riguarda proprio queste forme: un mix di tre farmaci ha infatti permesso di aumentare significativamente la sopravvivenza delle pazienti. I dati sono stati pubblicati in contemporanea sul New England Journal of Medicine.
Lo studioLo studio (Inavo120) è stato condotto su 325 pazienti e ha testato un nuovo farmaco orale diretto contro le mutazioni di Pik3ca, inavolisib, in combinazione con palbociclib e fulvestrant (uno degli standard di cura di prima linea per la neoplasia in stadio avanzato). I pazienti arruolati avevano avuto una progressione durante il trattamento o entro 12 mesi dal completamento della terapia endocrina adiuvante, e non avevano ricevuto una precedente terapia sistemica per la malattia metastatica. Metà di loro sono stati assegnati, in modo casuale, a ricevere la terapia standard più inavolisib.
I risultatiI nuovi risultati appena presentati riguardano la sopravvivenza globale mediana: è stata di 34 per i pazienti nel braccio con inavolisib rispetto ai 27 mesi nel braccio con i soli palbociclib e fulvestrant, con una riduzione del rischio di morte del 30%. Il beneficio già osservato nel ritardare la progressione del tumore si è inoltre mantenuto: è stato di 17,2 mesi rispetto ai 7,3 mesi, con un ritardo nel ricorso alla chemioterapia di circa due anni.
Il regime basato su inavolisib ha anche dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nella percentuale di pazienti in cui il cancro scompare completamente o si riduce significativamente dopo il trattamento (tasso di risposta obiettiva). Infine, non sono stati osservati nuovi rischi di sicurezza, il che ne conferma la tollerabilità.
"Questi importanti dati relativi al regime contenente inavolisib hanno mostrato non solo di raddoppiare la sopravvivenza libera da progressione, ma soprattutto che la combinazione è in grado di prolungare la vita e ritardare il tempo alla chemioterapia – dice Nicholas Turner, autore principale dello studio, professore di Oncologia molecolare all'Institute of Cancer Research di Londra -. Questi risultati ci fanno pensare che questo regime potrebbe diventare il nuovo standard di cura in prima linea, dal momento che ha dimostrato un beneficio sostanziale sugli esiti clinici dei pazienti e sulla loro qualità della vita".
Cos’è inavolisibInavolisib appartiene alla classe degli inibitori di PI3K, ma presenta un meccanismo di azione unico e un’elevata specificità proprio per le mutazioni Pik3ca che facilita la degradazione della proteina “sbagliata”. Attualmente, il regime a base di inavolisib è approvato in diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti e lo scorso maggio ha ricevuto il parere positivo dal Comitato per i Medicinali ad Uso Umano (Chmp) dell'Ema: si attende ora la decisione finale relativa all'approvazione da parte della Commissione europea. Il farmaco è al momento in sperimentazione in altri studi nel contesto del tumore al seno localmente avanzato o metastatico con mutazione Pik3ca in varie combinazioni, anche nella malattia Her2 positiva.
La Repubblica