Sigarette più care per salvare vite: parte la raccolta firme per aumentare di 5 euro il prezzo dei pacchetti


Cinque euro in più per ogni pacchetto di sigarette. È la proposta shock lanciata oggi al Senato da Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) insieme a Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, Fondazione Umberto Veronesi e Fondazione Aiom, per disincentivare il fumo e reperire nuove risorse per il Servizio sanitario nazionale.
L’iniziativa prende forma con una proposta di legge d’iniziativa popolare, e mira a introdurre un’accisa fissa di 5 euro su tutti i prodotti da fumo e inalazione di nicotina, comprese le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. Obiettivo: raccogliere 50.000 firme autenticate entro la primavera del 2026, da consegnare al Parlamento.
Non si tratta però di un’idea del tutto nuova: già nell’autunno 2024 l’Aiom, nell’ambito della campagna #SOStenereSsn, aveva avanzato la stessa proposta di aumento di 5 euro a pacchetto come “tassa di scopo” a sostegno del sistema sanitario nazionale. Allora si trattava di un appello rivolto al governo e alle istituzioni sanitarie; oggi, con l’avvio della raccolta firme, la misura si trasforma in un vero progetto di legge d’iniziativa popolare, segnando un salto di qualità nell’azione politica e sociale degli oncologi italiani.
«Chiediamo una legge nelle modalità e nei termini previsti dalla Costituzione - sottolineano Francesco Perrone, presidente Aiom, Daniele Finocchiaro di Fondazione Airc, Giulia Veronesi di Fondazione Veronesi e Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Nonostante norme più restrittive, ancora troppi cittadini fumano. Il tabagismo resta uno dei principali fattori di rischio oncologico: servono strumenti efficaci per favorirne la cessazione».
I promotori ricordano che un aumento di 5 euro per pacchetto potrebbe ridurre del 37% il consumo di tabacco. Francia e Irlanda, che hanno già introdotto rincari analoghi, hanno registrato un calo drastico di fumatori. «Nel nostro Paese – spiega Maria Sofia Cattaruzza, docente di Sanità pubblica alla Sapienza di Roma – le accise sono tra le più basse d’Europa: 3,19 euro per pacchetto contro i 7,45 della Francia e i 9,92 dell’Irlanda».
Solo in Italia, le malattie fumo-correlate generano 24 miliardi di euro di costi diretti e indiretti e 93.000 decessi ogni anno. Il fumo non provoca soltanto carcinoma polmonare, ma anche tumori del cavo orale, esofago, pancreas, colon, vescica e rene, oltre a patologie respiratorie croniche e cardiovascolari.
«Rendere il fumo una pratica costosa e poco sostenibile, soprattutto per i giovani, è l’unico modo per invertire la rotta -, ribadiscono i promotori - E i fondi aggiuntivi potranno essere reinvestiti in sanità pubblica».
La raccolta firme partirà nei prossimi giorni, con il coinvolgimento di centinaia di volontari, medici e ricercatori oncologi. L’auspicio è che la proposta venga accolta “magari all’unanimità, come già accaduto per il diritto all’oblio oncologico”.
Il lancio della proposta italiana arriva in coincidenza con il nuovo rapporto Oms/Europa, che segna i vent’anni della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc). Nonostante i progressi legislativi, il tabacco continua a uccidere oltre mezzo milione di persone ogni anno nel continente e resta la principale causa di morte prevenibile.
Nel 2022, il 26,5% degli adulti dell’Ue faceva uso di tabacco, con un tasso più alto tra gli uomini (29,1%) ma in crescita anche tra le donne (23,9%). A preoccupare, soprattutto, è l’aumento del consumo di sigarette elettroniche tra gli adolescenti: un ragazzo su quattro tra i 15 e i 16 anni le utilizza regolarmente.
«Il futuro dell’Europa dipende da politiche più incisive: tassazione più alta, divieto di aromi, pacchetti anonimi e stop alla pubblicità - ha dichiarato Kristina Mauer-Stender, consulente regionale Oms/Europa. L’obiettivo Ue è chiaro: una generazione senza tabacco entro il 2040, con meno del 5% della popolazione fumatrice.
Tra i promotori della proposta di legge c’è anche Fondazione Airc, che proprio in queste settimane celebra i suoi 60 anni con l’iniziativa “I Giorni della Ricerca”, dal 27 ottobre al 16 novembre. La campagna coinvolge cittadini, istituzioni, scuole, media e squadre sportive per sostenere 5.400 ricercatori in 96 istituzioni italiane. Sabato 8 novembre, migliaia di volontari porteranno nelle piazze “I Cioccolatini della Ricerca”, simbolo della lotta contro il cancro.
«Oggi circa il 50% di chi si ammala di tumore può guarire - ricorda Airc - ma la prevenzione resta la prima cura. Contrastare il tabagismo significa ridurre migliaia di nuovi casi ogni anno».
L’aumento delle accise, secondo gli oncologi, non è una misura punitiva ma un atto di responsabilità collettiva. «Serve coraggio politico - ha detto Perrone - per una legge che protegga la salute pubblica e riduca il carico di malattia. È un investimento nel futuro».
L’Italia, vent’anni dopo la svolta europea, è dunque chiamata a scegliere se restare indietro o unirsi alla visione di un continente libero dal tabacco.
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