Dazio del 200%: Trump colpisce l'industria farmaceutica

Secondo Forbes, Donald Trump ha annunciato durante una riunione del Consiglio dei ministri che avrebbe annunciato "molto presto " una decisione sui dazi sui prodotti farmaceutici. La proposta darebbe alle aziende "circa un anno" per trasferire la produzione negli Stati Uniti prima che vengano imposti i dazi, che potrebbero arrivare fino al 200%.

Gli esperti suggeriscono che l'imposizione di dazi sui prodotti farmaceutici potrebbe portare a un aumento dei prezzi per gli americani. Forbes ha citato John Murphy III, CEO dell'Associazione per i Medicinali Accessibili, che nell'aprile di quest'anno ha affermato che "i dazi non faranno che esacerbare i problemi già esistenti nel mercato statunitense dei farmaci a prezzi accessibili".

A sua volta, il CEO di Eli Lilly, David Ricks, ha ipotizzato che i dazi potrebbero costringere l'azienda a ridurre gli investimenti in ricerca e sviluppo , riporta Forbes.

Secondo gli esperti , i farmaci generici sono quelli più a rischio perché hanno un margine di profitto molto più basso rispetto ai farmaci di marca, che riescono ad assorbire più facilmente i costi aggiuntivi derivanti dai dazi.

Allo stesso tempo, Forbes segnala che gli oppioidi e i farmaci per l'ADHD sono i meno soggetti a dazi doganali: vengono prodotti in gran parte negli Stati Uniti a causa di ulteriori restrizioni.

Nel 2024, i maggiori fornitori di farmaci degli Stati Uniti erano:

• Irlanda (50,3 miliardi di dollari),
• Svizzera (19 miliardi di dollari),
• Germania (17,1 miliardi di dollari),
• Singapore (15,3 miliardi di dollari),
• India (12,5 miliardi di dollari).

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