Ecco le cinque vaccinazioni raccomandate ai pazienti oncologici

Tutte le persone a cui viene diagnosticato un tumore dovrebbero fare (almeno) cinque vaccinazioni: l’anti-pneumococcica, l’antinfluenzale, quella contro l'Herpes Zoster, l’anti-Hpv e quella contro il Covid-19. A ricordarlo sono gli esperti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) in occasione della prima tappa del tour previsto per la nuova edizione della campagna nazionale “La Vaccinazione nel Paziente Oncologico”. Il tour, che conta 10 tappe, è partito questa mattina dalla Sardegna con un convegno organizzato presso il Presidio Ospedaliero Policlinico Duilio Casula di Monserrato, in provincia di Cagliari.
La campagna, promossa da Fondazione Aiom con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline, è stata lanciata lo scorso aprile: oltre al tour in 10 regioni prevede anche la diffusione di opuscoli, un sito (vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social media.
In Sardegna oltre 10 mila casi di tumore l’annoSull’isola - ricordano gli oncologi - si registrano in media 28 diagnosi di tumore al giorno (circa 10.220 in un anno): “I tassi di sopravvivenza a cinque anni sono in linea con quelli registrati in Italia e risultano in miglioramento - dice Mario Scartozzi, Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Cagliari e Direttore dell’Oncologia medica dell’Aou della stessa città - L’assistenza a malati, che spesso diventano cronici, deve comprendere anche la tutela della loro condizione di persone fragili e quindi, quasi sempre, immunodepresse. Per questo sosteniamo la necessità di incentivare i vaccini mentre riscontriamo ancora dubbi e perplessità da parte dei pazienti ma anche da familiari e caregiver”.
Quando vanno fatte le vaccinazioni nei pazienti con tumore?La tendenza generale è vaccinare prima della somministrazione di farmaci o dei cicli di radioterapia, prosegue Scartozzi: “L’oncologo inoltre deve svolgere un’operazione di counseling verso malati e caregiver: nel 30% dei casi il medico specialista propone la vaccinazione completa ai propri pazienti già alla prima visita. Con la nuova campagna nazionale vogliamo incrementare, anche tra i professionisti sanitari, la sensibilità e la preparazione verso tutte le immunizzazioni”.
Fare le vaccinazioni nei reparti di OncologiaIn Sardegna, al momento, non si riscontrano particolari difficoltà nell’organizzazione logistica e burocratica per la somministrazione dei vaccini. Il problema, per Scartozzi, sta dunque in una diffidenza ingiustificata: “Una soluzione potrebbe essere quella di effettuare la vaccinazione direttamente nei reparti di oncologia. Il malato riceverebbe quindi cure e vaccini nella stessa struttura sanitaria e ciò può indubbiamente favorire l’incremento dei tassi di immunizzazione”.
Perché è importante vaccinarsi se si ha un tumore?Aiom è stata una delle prime società scientifiche al mondo a pubblicare delle Linee guida specifiche sulla vaccinazione dei pazienti oncologici. “Bisogna fare il possibile per prevenire infezioni che aggravano le condizioni di salute di un organismo già debilitato dal cancro - sottolinea Valeria Pusceddu, Dirigente Medico dell’Oncologia Medica dell’Aou di Cagliari e Coordinatrice Aiom Sardegna - Anche un semplice virus influenzale può essere molto pericoloso, così come quello dell’Herpes Zoster. I nostri pazienti corrono un rischio maggiore del 40% di sviluppare il cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio”. Quanto a Covid, il virus Sars-CoV-2 non presenta più tassi di mortalità come nella fase più difficile della pandemia, ma può comunque creare molte difficoltà: “Fino al 15% dei malati tende a sviluppare il long Covid - precisa Pusceddu - È compito dell’oncologo stabilire il ‘calendario vaccinale’ del singolo paziente in base al suo stato di salute e alle terapie”.
Tra gli altri, hanno partecipato alla tappa di Cagliari anche Giovanni Sotgiu, Ordinario di Statistica medica ed epidemiologia presso l’Università di Sassari, membro del Consiglio Superiore di Sanità e presidente della Società Italiana di Igiene - sezione Sardegna, e Fabiana Melis, coordinatrice infermieristica dell’Oncologia medica dell’Aou di Cagliari, che ha portato la voce di chi ogni giorno vive l’organizzazione dell’assistenza sul campo.
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