Demenze, la dieta Mind riduce i rischi anche se iniziata tardi

Seguire per anni e con rigore la dieta 'Mind' riesce a diminuire i rischi di sviluppare vari tipi di demenze, incluso il morbo di Alzheimer, anche se iniziata in eta'matura. Un lungo studio, avviato negli anni '90, su 215mila persone di 5 diverse etnie, tutte tra i 45-75 anni di eta' e seguite per decenni, ha calcolato la diminuzione delle probabilita' di grave declino cognitivo tra il 9 ed il 25%, per chi aderiva al programma nutrizionale. Simile alla Mediterranea nell' uso di alimenti integrali, ortaggi, frutta, olio d'oliva e poca carne rossa, la Mind aggiunge in particolare il consumo quotidiano di frutti di bosco, specialmente fragole e mirtilli. E mantiene basso il consumo di sale, come la cosiddetta dieta 'Dash', creata a suo tempo per l' ipertensione e altri problemi cardiaci. Lo studio di ricercatori delle universita' delle Hawaii e di Southern California, sottolinea in particolare gli ottimi risultati ottenuti dai partecipanti 'iniziati' alla Mind nella mezza eta'. All' inizio dello studio i partecipanti che gia' seguivano un' alimentazione di tipo Mind mostravano il 9% in meno di probabilita' di andare incontro a demenze, ma dopo 10 anni, per chi l'ha sempre seguita, i rischi sono scesi del 25%. Song-Yi Park, professore associato alla University of Hawaii at Mānoa, autore dello studio, ha osservato che "tutte le diete mediterranee appaiono beneficiare il cervello, ma solo la 'Mind' e' stata disegnata specificamente per il benessere delle funzioni mentali". Ogni cibo in questa dieta ha un punteggio: ad esempio mangiare le fragole da due volte a settimana in su' fa ottenere 1 punto, se l' assunzione scende a 1 sola volta il punteggio cala a 0.5. E cosi' via. Tra gli alimenti chiave figurano le verdure in generale e soprattutto quelle a foglia verde e i broccoli, pesce, frutta secca, olio di oliva, grani integrali, e tanti frutti di bosco. Quanto a formaggi, carne rossa, fritti non bisognerebbe mangiarli nemmeno una volta a settimana.
ansa