Antidiabetici GLP-1 attivi anche contro emicrania obesi

Un antidiabetico di ultima generazione appartenente alla famiglia dei GLP-1, farmaci che hanno come effetto collaterale anche la perdita di peso, è stato sperimentato con successo per curare l'emicrania nei pazienti obesi, i quali soffrono di emicrania cronica fino al 30% in più rispetto alle persone non obese e sono poco sensibili agli usuali trattamenti. Lo studio, tutto italiano e pubblicato sulla rivista Headache, è stato condotto dai ricercatori dell'Università Federico II di Napoli, guidati dal neurologo Roberto De Simone, su 31 persone con indice di massa corporea superiore a 30 che non rispondevano più nemmeno agli antiemicranici di ultima generazione, come i monoclonali anti-CGRP. A questi pazienti (26 femmine e 5 maschi, perché questo tipo di emicrania è prevalente nel sesso femminile) è stato somministrato il farmaco liraglutide (GLP-1) in aggiunta alla terapia standard (il 65% di essi in cura con monoclonali anti-CGRP). Dopo 12 settimane la nuova terapia sperimentale ha dimezzato il numero dei giorni di dolore in circa la metà dei pazienti e l'ha ridotto di tre quarti nel 23% di essi. De Simone fa notare che questo è avvenuto con una perdita di peso trascurabile, e che questo indica che gli effetti sul dolore erano indipendenti da quelli sulle alterazioni metaboliche da sovrappeso, da sempre invocate come implicate nel mal di testa di questi soggetti. Al contrario, per il neurologo napoletano, la spiegazione è che "questi effetti punterebbero direttamente sui meccanismi del dolore legati all'ipertensione intracranica indotta dall'obesità, che determina un aumento della pressione del liquor (o liquido cefalorachidiano) in cui sono immersi il cervello e tutto il sistema nervoso centrale", cosa che sfugge anche all'indagine con l'oftalmoscopio. "Questo risultato, ottenuto con uno studio aperto non controllato, andrà confermato con studi più ampi e controllati - conclude De Simone - ma è estremamente promettente e apre la strada a una profonda rilettura dell'emicrania e dei suoi meccanismi, soprattutto per l'individuazione di un nuovo e promettente bersaglio terapeutico mirato sul controllo della pressione intracranica".
ansa